PRIMA
PROTEGGE
I prodotti NOENE® (solette, tallonette, grip) assorbono e disperdono fino al 96% dell’energia negativa prodotta da shock e vibrazioni, evitando l’effetto negativo sull’apparato muscolo scheletrico .
DURANTE
MIGLIORA LA PERFORMANCE
Durante un allenamento sportivo, attività quotidiana o un’intensa giornata lavorativa NOENE® riduce la sensazione di affaticamento, stanchezza e stress articolare mantenendo più efficiente la muscolatura e migliorando la resistenza agli sforzi.
DOPO
MIGLIORA IL RECUPERO
NOENE®, aiuta a ridurre i tempi di recupero e di ripristino dello stato di forma ideale per le successive attività.
SPORT
ENJOY YOUR SPORT ACTIVITY WITH NOENE®
In determinati sport sono abituali i problemi derivati dall’assorbimento ripetuto delle onde di shock del piede sul suolo o delle vibrazioni dall’impugnatura di un attrezzo.
NOENE ® è una soluzione semplice, efficace e duratura per sportivi professionisti e amatori, oltre per chi pratica attività orientate al benessere, in modo occasionale.
I prodotti della linea SPORT NOENE ® sono indicati per attività quali: running, atletica, trail running, calcio, tennis, padel, ecc. e le specialità di sport estremi o di resistenza come Ironman, triathlon, ultra trail, ecc.
Sono molto fini e leggeri (hanno uno spessore di appena qualche millimetro) e possono essere inseriti SOPRA, SOTTO o IN SOSTITUZIONE della soletta originale, senza modificare la sensazione della calzata .
Il negozio è nato il 23/03/86 .Oltre al marchio LE COQ SPORTIF presente dall’inaugurazione siamo specializzati nell’outdoor con scarpe trail running ( essendo nel mondo dell’agility dog) con Saucony Salomon CMP Adidas e trekking .
Tra il tennis e il padel esiste uno sport chiamato pickleball.
Eletto sport di racchetta del momento, spopola negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria mania perché divertente, poco impegnativo e alla portata di tutti.
Le partite hanno un ritmo veloce e combinano elementi di tennis, padel, badminton e ping pong.
In Italia è atterrato nel 2018 con la fondazione dell’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara.
È considerato uno degli sport esistenti più inclusivi in quanto chiunque può iniziare a praticarlo (indipendentemente dall’età o dalle condizioni fisiche) grazie alla semplicità delle regole e al poco impegno dal punto di vista fisico rispetto ad altri sport.
Si gioca con pallina e due racchette all’interno del campo da Badminton, in coppia o da soli, al chiuso e all’aperto.
DIFFERENZE CON GLI ALTRI SPORT DA RACCHETTA
Sono 3 gli elementi che differenziano il pickleball dagli altri sport da racchetta: il campo, la racchetta e la palla.
Il campo è evidentemente più piccolo rispetto a quello da tennis o da padel.
È diviso da una rete alta poco più di 80cm e misura 13,40 metri di lunghezza e 5,60 metri di larghezza per il torneo singolo, mentre per le partite in doppio è di 6,10 metri.
Anche la racchetta presenta una differenza notevole: sono più piccole e piatte, di forma rettangolare, con l’impugnatura corta. Può essere considerata un mix tra quella da tennis e quella da padel.
La vera novità è la palla. In plastica, forata (per far passare l’aria) e cava, è diversa a seconda che si giochi indoor o all’aperto (variano i numeri di fori presenti da 26 a 40). La dimensione è uguale a quella delle classiche palle da tennis e padel ma il peso è decisamente inferiore (tra i 21 e i 29 grammi)
COME SI GIOCA?
Il regolamento è molto simile a quello del tennis con delle naturali differenze.
Si inizia servendo la palla dal basso, senza che rimbalzi sul campo.
I punti vengono segnati da colpi vincenti o se la squadra commette un fallo.
Si arriva ad un punteggio di undici con uno scarto di due.
In caso di parità a dieci, la partita continuerà fino a quando una squadra non vincerà con uno scarto di due punti.
In campo è presente un’area detta “non-volley zone” posizionata a ridosso della rete dove i giocatori non possono colpire al volo nè camminare sulla linea o trovarsi all’interno della zona; diversamente si commette fallo e la squadra avversaria ottiene il cambio gioco oppure un punto.
Ogni volta che viene sbagliata la battuta, l’avversario ottiene un punto e il diritto a servire.
In caso di servizio valido (quando la palla entra nella giusta area di gioco) l’avversario deve rispondere, facendo rimbalzare la palla non più di una volta, rimandandola oltre la rete.
Dopo il servizio esiste la regola del “doppio rimbalzo”, ogni squadra deve far rimbalzare la palla una volta prima di poterla colpire. Dopo il primo rimbalzo, si può colpire la palla al volo ovunque tranne che nella “non volley zone”.
Non è consentito colpire la palla due volte e farla rimbalzare due volte prima di colpirla.
I giocatori della stessa squadra non possono colpire entrambi la palla per rimandarla nella metà campo avversaria.
Non è inoltre consentito colpire la rete nella risposta e mandare la palla oltre i confini del campo.
OBIETTIVI
È innegabile che il pickleball stia prendendo sempre più piede, soprattutto tra i non atleti.
Per la sua rapida diffusione e il grande coinvolgimento del pubblico l’obiettivo è di entrare a far parte delle discipline sportive olimpiche.
Per farlo è necessario essere riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale (COI) che richiede due caratteristiche principali: essere rappresentato da una federazione internazionale, e aderireal codice antidoping.
Attualmente il pickleball è rappresentato dalla International Federation of Pickleball (fondata nel 2005 e che raccoglie 45 stati) che organizza la Bainbridge Cup, attualmente il più importante torneo di pickleball al mondo.
Mercoledì 20 settembre la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità e in via definitiva il disegno di legge costituzionale per l’inserimento dello sport nella Costituzione italiana. L’articolo 33 sarà modificato introducendo il seguente nuovo comma.
“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
“Lo sport in Costituzione rappresenta la prima tappa di un percorso che concentra, in poche parole, un significato profondo e un valore inestimabile, che possiamo sintetizzare nell’auspicio dello ‘sport per tutti e di tutti’, parte delle indispensabili ‘difese immunitarie sociali’ e importante contributo per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità”, ha dichiarato in aula il ministro dello Sport, Andrea Abodi.
Partendo da questo riconoscimento, secondo Abodi, ora da un lato “sarà necessario promuovere questa riforma e dall’altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare. Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio”. La genericità della frase, infatti, rende questo traguardo soprattutto simbolico, e non sono chiare al momento le possibili applicazioni di questo riconoscimento.
Secondo il costituzionalista Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre interpellato da Pagella Politica, l’approvazione del disegno di legge potrebbe cambiare il ruolo che le istituzione pubbliche avranno nei confronti della promozione dello sport. “Lo Stato non dovrà solamente regolare l’attività sportiva, ma dovrà promuoverla attivamente valorizzando l’attività sportiva nelle scuole, assumendo per esempio nuovi insegnanti ed educatori in questo ambito”.
L’Italia è il decimo Paese dell’Unione Europea a garantire una forma di promozione dell’attività sportiva all’interno della Costituzione: gli altri sono Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.
Finora lo sport era citato in Costituzione solo all’articolo 117, in cui si dispone che l’ordinamento sportivo è una materia di competenza concorrente tra Stato e Regioni.
LA NOSTRA STORIA
È la storia, tanto incredibile quanto unica, di una marca che non è minimamente come le altre… Siamo nel 1882 a Romilly-sur-Seine, nell’Aube…
Nel suo laboratorio di tessuti, l’appassionato di sport Émile Camuset decide di confezionare delle maglie in jersey per i suoi amici ciclisti, calciatori e giocatori di rugby. Senza saperlo pone le basi di una marca che diventerà mitica nel corso delle epopee sportive da lei accompagnate. 130 anni dopo, Le Coq Sportif è conosciuta e riconosciuta per il suo savoir-faire nell’abbigliamento, nelle calzature e negli accessori per lo sport. I nostri 130 anni di esperienza nel mondo dello sport ci conferiscono una competenza inimitabile, una vera e propria legittimazione. Il mondo dello sport ha sempre ispirato la creazione dei nostri prodotti. Ci siamo sempre impegnati a creare prodotti per gli sportivi di alto livello. E ancora oggi è questo lo spirito al centro della nostra filosofia di produzione. I nostri prodotti sono come la nostra marca, semplici e sempre alla moda, e sono diventati il simbolo della nostra tradizione. Diamo ai nostri consumatori ciò di cui hanno bisogno e niente di più.
LOGO 2016
Le Coq Sportif ritrova il sol levante che lo accompagnava sulle sue prime rappresentazioni. Il blu-bianco-rosso è un rimando al suo soprannome storico di “marca degli atleti tricolori”. Le Coq Sportif ottiene anche un motto: “Un nouveau jour se lève”. I nuovi codici della marca esprimono così uno spirito decisamente positivo: ogni giorno è possibile ottenere una vittoria!
QUANDO FU FATTO IL PRIMO REGOLAMENTO?
Il primo regolamento della storia del padel è del 17 dicembre 1985. La sua redazione è
stata realizzata da Viviana Dellavedova di Corcuera, moglie dell’inventore della disciplina Don Enrique, imprenditore che voleva regalarsi un campo da tennis, ma a disposizione aveva solo uno spicchio di giardino tra quattro pareti che servivano a evitare
che la vegetazione invadesse il campo. Corcuera sancì che alle regole del tennis fosse
aggiunta la possibilità di colpire la pallina dopo un rimbalzo sulle pareti laterali e coniò per questa attività il termine “padel”.
QUAL È STATA LA PRIMA
RACCHETTA DA PADEL?
REGOLE UGUALI
PER TUTTI
In Argentina, a differenza della Spagna,
fino ai primi Anni ’90 non era permesso
giocare a serve & volley (quando battevi non potevi successivamente prendere la palla al volo), il che aveva reso la
risposta ancora più importante del servizio. I campi argentini avevano semplici superfici in cemento e non di erba
sintetica come quelli di oggi. Le recinzioni erano alte 1,30 o 1,40 metri (contro
i tre metri di adesso), il che rendeva
più facile per la palla lasciare il campo
dopo uno smash. Nel 1997, a Barcellona, Spagna e Argentina trovarono un
accordo, le regole furono unificate e il
gioco fu ufficialmente chiamato padel
(in Argentina fino ad allora si chiamava
paddle).
È difficile stabilire un ordine cronologico per la produzione di pale
e quali fossero le prime usate per
questo sport. Ciò deriva dal fatto
che inizialmente la disciplina veniva
giocata con racchette provenienti
dagli Stati Uniti con le quali veniva
praticata un’attività simile (ma che
non era padel bensì paddle-tennis).
Uno dei primi marchi di pale utilizzato per giocare negli Anni ’70 è stato,
secondo molti giocatori argentini
che affermano di essere pionieri nel
loro paese, Marcraft.
Le racchette originariamente erano
in legno con fori e una superficie di
gioco abbastanza piccola. Successivamente, negli anni, la superficie
d’urto è stata ampliata e i materiali
utilizzati nella fabbricazione delle
pale sono cambiati .
REGOLE UGUALI
PER TUTTI
In Argentina, a differenza della Spagna,
fino ai primi Anni ’90 non era permesso
giocare a serve & volley (quando battevi non potevi successivamente prendere la palla al volo), il che aveva reso la
risposta ancora più importante del servizio. I campi argentini avevano semplici superfici in cemento e non di erba
sintetica come quelli di oggi. Le recinzioni erano alte 1,30 o 1,40 metri (contro
i tre metri di adesso), il che rendeva
più facile per la palla lasciare il campo
dopo uno smash. Nel 1997, a Barcellona, Spagna e Argentina trovarono un
accordo, le regole furono unificate e il
gioco fu ufficialmente chiamato padel
(in Argentina fino ad allora si chiamava
paddle)
Il padel è lo sport del momento. Divertente e stimolante, deriva dal tennis e si pratica all’interno di un campo con pareti in plastica trasparente dove la palla può essere fatta rimbalzare. Si gioca in coppia e non è necessario essere super allenati per divertirsi e ottenere buone prestazioni. Per giocare bene è necessario però anche avere l’attrezzatura giusta. In questo articolo ti diamo i nostri consigli su come scegliere la migliore racchetta da padel per te. Quali caratteristiche valutare? E che differenza c’è tra un modello e l’altro? Scopriamolo!
La forma
Le racchette da padel non sono tutte uguali e ci se ne accorge anche solo guardandole. Esistono tre tipologie di forma, ognuna adatta ad un tipo di giocatore diverso, più o meno esperto.
- Rotonda. Raccomandata per i principianti, ha un bilanciamento spostato verso il basso e quindi garantisce una presa e un controllo dei colpi migliore. Il peso è distribuito verso l’impugnatura e questo determina una maggiore maneggevolezza, senza consumare troppa energia.
- A goccia. Con il punto di bilanciamento intermedio, assicura il migliore rapporto tra potenza e controllo dei colpi. Ideale per i giocatori intermedi, che hanno già dimestichezza con questo sport.
- A diamante. Destinata solo ai giocatori esperti, la forma a diamante richiede infatti un grande controllo ma garantisce una grande potenza grazie al bilanciamento spostato verso l’alto. Per un principiante sarebbe difficile controllare i colpi ma, per un giocatore esperto, la potenza dei colpi che si può ottenere è eccezionale.
-
Il peso
Uno dei parametri per scegliere la migliore racchetta da padel è proprio il peso. Innanzitutto, è bene sapere che non sempre il modello migliore è quello più leggero: per esempio, se la palla è particolarmente umida e quindi più pesante, avere una racchetta leggera richiede uno sforzo maggiore al braccio. Ma la scelta del peso varia soprattutto in base alla corporatura e al livello del giocatore: più sei esperto e più sei robusto, più pesante dovrebbe essere la racchetta. Se invece hai appena iniziato a giocare a padel, opta per un modello più leggero.
In generale possiamo dire che: