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Il padel è lo sport del momento. Divertente e stimolante, deriva dal tennis e si pratica all’interno di un campo con pareti in plastica trasparente dove la palla può essere fatta rimbalzare. Si gioca in coppia e non è necessario essere super allenati per divertirsi e ottenere buone prestazioni. Per giocare bene è necessario però anche avere l’attrezzatura giusta. In questo articolo ti diamo i nostri consigli su come scegliere la migliore racchetta da padel per te. Quali caratteristiche valutare? E che differenza c’è tra un modello e l’altro? Scopriamolo!

La forma

Le racchette da padel non sono tutte uguali e ci se ne accorge anche solo guardandole. Esistono tre tipologie di forma, ognuna adatta ad un tipo di giocatore diverso, più o meno esperto.

  • Rotonda. Raccomandata per i principianti, ha un bilanciamento spostato verso il basso e quindi garantisce una presa e un controllo dei colpi migliore. Il peso è distribuito verso l’impugnatura e questo determina una maggiore maneggevolezza, senza consumare troppa energia.
  • A goccia. Con il punto di bilanciamento intermedio, assicura il migliore rapporto tra potenza e controllo dei colpi. Ideale per i giocatori intermedi, che hanno già dimestichezza con questo sport.
  • A diamante. Destinata solo ai giocatori esperti, la forma a diamante richiede infatti un grande controllo ma garantisce una grande potenza grazie al bilanciamento spostato verso l’alto. Per un principiante sarebbe difficile controllare i colpi ma, per un giocatore esperto, la potenza dei colpi che si può ottenere è eccezionale.
  • Il peso

    Uno dei parametri per scegliere la migliore racchetta da padel è proprio il peso. Innanzitutto, è bene sapere che non sempre il modello migliore è quello più leggero: per esempio, se la palla è particolarmente umida e quindi più pesante, avere una racchetta leggera richiede uno sforzo maggiore al braccio. Ma la scelta del peso varia soprattutto in base alla corporatura e al livello del giocatore: più sei esperto e più sei robusto, più pesante dovrebbe essere la racchetta. Se invece hai appena iniziato a giocare a padel, opta per un modello più leggero.

    In generale possiamo dire che:

    • Per un uomo, il peso dovrebbe essere compreso tra 360 e 390 grammi.
    • Per una donna, il peso dovrebbe essere compreso tra 350 e 370 grammi.
    • Il materiale

      Infine, è fondamentale anche valutare con attenzione il materiale con cui è realizzata la racchetta da padel. Le tipologie di materiale utilizzato sono principalmente due.

      • Fibra di vetro. Meno rigido, permette alla racchetta di attutire maggiormente il colpo e di essere più versatile e malleabile. Offre infatti un maggiore rimbalzo della palla con meno sforzo e per questo è più adatta ai principianti o a chi gioca a livello amatoriale.
      • Fibra di carbonio. Leggerissima e resistente, offre ottime prestazioni. Più dura e rigida rispetto alla fibra di vetro, offre colpi più secchi e richiede uno sforzo maggiore quindi è adatta ai giocatori esperti: non a caso, tutti i professionisti usano racchette in fibra di carbonio.

PERCHÈ UTILIZZARE NOENE®

PRIMA

PROTEGGE

I prodotti NOENE® (solette, tallonette, grip) assorbono e disperdono fino al 96% dell’energia negativa prodotta da shock e vibrazioni, evitando l’effetto negativo sull’apparato muscolo scheletrico.

DURANTE

MIGLIORA LA PERFORMANCE

Durante un allenamento sportivo, attività quotidiana o un’intensa giornata lavorativa NOENE® riduce la sensazione di affaticamento, stanchezza e stress articolare mantenendo più efficiente la muscolatura e migliorando la resistenza agli sforzi.

DOPO

MIGLIORA IL RECUPERO

NOENE®, aiuta a ridurre i tempi di recupero e di ripristino dello stato di forma ideale per le successive attività

1. ANATOMIA DEL NERVO SCIATICO

Il nervo sciatico, conosciuto anche come “nervo ischiatico”, è il nervo più lungo del corpo umano: parte dal midollo spinale, raggiunge le natiche e la zona delle cosce per poi allungarsi nella gamba.

E’ un nervo misto che ha origine dal plesso sacrale ed è formato dalle fibre provenienti da tutti i nervi del plesso (L4, L5, S1, S2, S3). E’ formato da 2 componenti:

  • – COMPONENTE MOTORIA: innerva la parte posteriore della coscia, una parte del grande adduttore, i muscoli della gamba e i muscoli del piede;
  • – COMPONENTE SENSITIVA: innerva la cute posteriore-laterale della gamba e la cute del piede.

2. LE PATOLOGIE

Il nervo sciatico può essere interessato da patologie, traumi e malformazioni che vanno trattati con dei trattamenti specifici. Le patologie più conosciute sono:

  • – SCIATICA;
  • – COMPRESSIONE DEL NERVO SCIATICO POLITEO ESTERNO;
  • – LOMBOSCIATALGIA;
  • – SINDROME DEL PIRIFORME;
  • – ECT
  • 3. I RIMEDI SHOCK ABSORBING NOENE®

    Parte della sintomatologia dolorosa riferita al nervo sciatico può essere prevenuta o alleviata grazie all’utilizzo delle solette shock absorbing NOENE®. Quando si parla di prevenzione, infatti, i prodotti NOENE® sono una garanzia in quanto assorbono e disperdono le onde di shock che si provocano nell’impatto piede-suolo. Tali vibrazioni negative, se trascurate, provocano alla lunga dei microtraumi che si trasformano in dolorose e fastidiose infiammazioni articolari o, nei casi più estremi, in fratture da stress.

    Grazie alle sue straordinarie proprietà, il materiale NOENE® offre una protezione costante al nostro apparato locomotore bloccando tali shock ancor prima che passino il livello delle articolazioni. In questo modo, in qualunque momento della giornata saremo protetti (tempo libero, lavoro, sport).

    Solette shock absorbing NOENE®: per il benessere del vostro nervo sciatico!

Da solo venerdì a intera settimana: che cos’è il Black Friday? Da dove viene l’usanza e qual è la sua origine? Perché deve per forza essere nero?

Come è accaduto anche l’anno scorso, a causa della pandemia da CoViD-19, anche il Black Friday si è adeguato e si svolge quasi esclusivamente online. Quest’anno il giorno fatidico sarebbe il 26 novembre, ma, a dire il vero, gli sconti a portata di smarthpone sono già partiti: da tempo, infatti, il Black Friday si è trasformato in tutto il mondo nella settimana del Black Friday.

MADE IN USA. La tradizione americana vuole che questo venerdì così particolare arrivi all’indomani del Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day), festa che negli USA si celebra il quarto giovedì di novembre. La sua oriigne è fatta risalire al 1621, quando nella città di Plymouth, nel Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare Dio del buon raccolto. Quasi quattro secoli dopo, negli anni Sessanta, i negozianti presero l’abitudine di proporre sconti speciali per incentivare lo shopping e dare il via alle spese natalizie.

PERCHÉ NERO? La traduzione in italiano ha un significato del tutto diverso, ed ecco perché non si usa “venerdì nero”, ma quanto al black è così perché all’epoca i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in perdita e nero per i conti in attivo. E nel venerdì dopo il Ringraziamento, grazie alle promozioni, i conti finivano sempre decisamente in nero.

Il celebre marchio francese Le Coq Sportif potrebbe fare il suo ingresso nel mondo del padel a partire dal 2021. Le Coq Sportif, famoso nel tennis, ha delle idee anche per il padel che potrebbero essere messere in pratica a breve.

Ci sono storie e innovazioni che cambiano il mondoe le solette Noene® sono una di queste.

Realizzato negli anni ’80 per contenere le vibrazioni in ambito industriale (tra gli altri, è infatti presente nella stazione metropolitana Duomo di Milano), nei primi anni del 2000 il materiale Noene® ha conosciuto una conversione all’uso civile.
Tra le prime applicazioni che sfruttano questa rivoluzionaria tecnologia, le ormai famose solette Noene®. A volte si diventa famosi perché si hanno grandi budget pubblicitari, ma non è questo il caso. Le solette Noene® sono partite in sordina, all’inizio utilizzate, non senza qualche dubbio, dagli addetti ai lavori, in particolare gli sportivi, ma anche diversi medici ed esperti.

Il risultato? Un incredibile passaparola che ha fatto crescere in poco tempo la reputazione del marchio; un tasso di fedeltà al prodotto con pochi eguali; ma soprattutto un tasso di soddisfazione superiore al 95%!

Il motivo? Le solette Noene® fanno ciò che dicono, ovvero grazie alle loro straordinarie proprietà di assorbimento e dispersione degli shock generati nell’impatto piede-scarpa-suolo, ben fino al 96%, proteggono il nostro corpo e tutte le articolazioni dall’insorgere di traumi e infiammazioni di vario tipo.

Capaci di assorbire e disperdere fino al 96% delle vibrazioni negative causate dall’impatto piede-scarpa-suolo, in appena 1 m di spessore! In questo modo, le solette Noene® bloccano sul nascere i microtraumi all’origine di numerose patologie articolari.

Sul mercato esistono numerosi tipi di solette per le calzature, ma nessuno di essi può essere paragonato alle solette Noene®. Il motivo è molto semplice: le solette Noene® assorbono e disperdono le onde di shock generate nell’impatto piede suolo, cosa che le solette tradizionali non fanno. Questa funzione garantisce una protezione costante alla nostre articolazioni, evitando l’insorgere di microtraumi che alla lunga causano infiammazioni e fratture da stress.

2. BENEFICI RISCONTRATI

Le solette Noene hanno risolto problemi fisici in maniera talmente efficace da essere diventate compagne inseparabili per migliaia di persone. Ad oggi, più del 98% di chi le ha testate le giudica insostituibili, un dato record in termini assoluti, considerata qualunque categoria di prodotti esistente (quindi non solo tra le solette). Tra i benefici principali:

  • Riduzione significativa o eliminazione completa di problemi quali la tallonitefascite plantaretendinite e infiammazioni articolari e muscolari di vario genere;
  • Riduzione significativa dell’affaticamento tipico del post-gara o allenamento;
  • Miglioramento dei tempi di recupero post-traumi (es. operazioni al ginocchio, etc..);
  • Conseguentemente, un miglioramento visibile delle performance, sia per chi pratica sport che nelle attività quotidiane.

Sulle solette antishock Noene® si sono espressi numerosi dottori,  i quali utilizzano ormai da anni il materiale Noene® come parte integrante delle cure o prodotti sottoscritti ai propri pazienti.

…in qualunque momento della giornata (lavoro, sport e tempo libero) blocca la creazione di nuovi microtraumi da impatto, con un beneficio immediato e tangibile.

Si stima che camminando la forza impulsiva di ritorno sia uguale al peso del nostro corpo e, mentre pratichiamo sport, possa addirittura arrivare a 4-5 volte (es. saltando o correndo). Ciò significa sottoporre il nostro corpo a enormi carichi per tutto il tempo passato in piedi.

Nessun altro prodotto della stessa categoria è in grado di fare quello che fanno le solette Noene®, anche perché svolgono una funzione completamente diversa da quanto in commercio, risolvendo un problema finora poco noto, ma ampiamente trattato dal mondo della Medicina.

3. TECNOLOGIA & PROPRIETÀ

NOENE® è un elastomero che, per la sua speciale struttura esterna e disposizione, presenta caratteristiche particolari e molto differenti dagli elastomeri più conosciuti (ovvero quelli di cui sono fatte le solette tradizionali attualmente in commercio). La proprietà principale del materiale Noene® è la sua viscoelasticità che gli conferisce una straordinaria capacità di assorbimento e dispersione.

Nato per l’industria pesante, dove lo scopo era contenere gli effetti delle vibrazioni prodotte dai macchinari pesanti (si utilizza, per esempio, anche in alcune vetture da corsa e treni ad alta velocità), il materiale Noene® ha trovato poi applicazione nella vita di tutti i giorni, poiché ci si è resi conto della vasta portata di benefici che avrebbe prodotto sul corpo umano.

Le solette e i plantari shock absorbing Noene®, infatti, sono in grado di assorbire fino al 96% delle vibrazioni prodotte dall’impatto dei piedi con il suolo.

Con le solette tradizionali, questa energia negativa si propaga sotto forma di vibrazione o scossa che risale ad ogni punto nevralgico dell’apparato locomotore umano producendo così dei microtraumi duraturi, che talvolta generano e spesso favoriscono l’insorgere di problemi quali: tallonite, tendinite, fascite plantare, periostite, fratture da stress, dolori articolari dei piedi, delle ginocchia, delle anche, della schiena fino alla base del cranio. Grazie alle loro straordinarie proprietà brevettate a livello mondiale, le solette Noene® evitano questo tipo di conseguenze, fornendo un rimedio rapido ed efficace.

Con le solette antishock Noene® ai piedi, il corpo non riceve più alcun tipo di sollecitazione negativa poiché le vibrazioni vengono disperse ancora prima di raggiungere il piede. La cosa ancora più straordinaria delle solette Noene® è la loro consistenza: sono ultra-leggere e ultra-sottili, adattabili  a qualunque tipo di scarpa e necessità, poiché in grado di mantenere completamente inalterate le condizioni di appoggio del piede.

Sia che usiate le solette standard già presenti nelle scarpe o dei plantari personalizzati, potete tranquillamente inserire all’interno delle vostre calzature il modello di solette antishock più adatto a voi. Questo perché già a 1 mm di spessore, infatti, svolgono perfettamente il loro ruolo ammortizzante proteggendo il vostro corpo.

Va sottolineato che nel mondo non esistono solette con queste caratteristiche. I modelli tradizionali possono garantire comfort all’appoggio del piede, ma a causa del loro “effetto molla” accentuano la propagazione delle vibrazioni negative generando gli effetti nefasti descritti sopra. Noene® è una tecnologia certificata ISO 9001 e 14001.

Di questi tempi, raccontare storie 
tutte italiane di grande successo nell’ urbanwear è sempre più raro. In questo caso ci troviamo di fronte a un altro fenomeno ‘made in Emilia Romagna’ capace di contaminare il mercato con creatività e colore e, nel giro di un anno e mezzo, raggiungere quasi 200 negozi. Il ‘deus ex machina’ si chiama Nicola Masino, fondatore del brand Lab84, esploso nell’estate 2014 con una linea di costumi da bagno, vero best-seller, seguito a pochi mesi di distanza da Catfish, un brand di calze stampate 
che è diventato anch’esso un successo fulminante.


Abbiamo incontrato Nicola per farci raccontare la sua storie e gli sviluppi di questi giovani ma fortissimi brand.
Ciao Nicola, raccontami la nascita di Lab84. Come è nata l’idea di dar vita a questa linea?


Ciao marco. Lab84 è uscito sul mercato nel 2013. E’ una linea fresca, giovane e soprattutto molto economica se pensiamo che è tutto made in Italy. Abbiamo pensato di partire con il pantaloncino, nostro primo articolo, nel momento in cui ci siamo resi conto che tutto il beachwear mondiale ruotava attorno a marchi dai prezzi altissimi e prodotti ormai troppo omogenei. Inoltre a livello nazionale la strada era più semplice in quanto in Italia non esistono veri e propri marchi di beachwear. La nostra scelta 
è stata quella di mettere sul mercato 
un prodotto economico ma allo stesso tempo con una qualità molto alta. Da 
qui è nato il primo pacchetto, un solo modello in otto varianti colore.

Per quanto riguarda il segreto del nostro costume, un vero e proprio segreto
 non c’è. Diciamo che il tessuto è un polycotton siliconato che dà modo 
alla pelle di respirare, di non sudare e soprattutto è pratico per chi frequenta spesso il mare grazie al fatto che la sabbia non rimane incastrata tra le fibre del pantaloncino.
Come si svilupperà il progetto Lab84? So che non si tratta più solo di costumi da bagno ma di una vera linea streetwear. 

Lab84 come già detto è nata coi pantaloncini. La consacrazione è avvenuta con l’estate del 2014. Non vorremmo che il consumatore finale o gli shop nostri clienti intendano Lab84 come marchio puramente beachwear. Abbiamo ampliato la collezione costruendo un vero e proprio total look per fare in modo di essere competitivi e appetibili anche nella stagione invernale, riuscendo a vestire completamente il nostro cliente tipo,dalla testa ai piedi.

 

il punto di forza nonché core business 
della nostra azienda è indiscutibilmente il pantaloncino. inizialmente lo trovavo un limite, ma poi ci siamo resi conto che grazie allo short e a tutti i suoi sviluppi (nel 2015 vantavamo 180 varianti modello/colore) abbiamo ora la potenzialità economica di poter sviluppare la nostra linea. se fossi un commerciante sceglierei Lab84 perchè è un brand giovane e fresco, sempre al passo con le tendenze del momento, con prezzi molto vantaggiosi considerato che
è un made in Italy… altro buon motivo per sceglierlo!

Si dice “Padel” o “Paddle”? Un po’ di storia…

Leggenda narra che la prima versione di questo gioco sia nata alla fine del diciannovesimo secolo, quando membri dell’equipaggio della marina inglese impiegavano il loro tempo libero scambiandosi una pallina con l’aiuto di un remo (“paddle” significa “pagaia” in inglese), sfruttando le pareti della stiva, a bordo dei velieri che solcavano gli oceani durante la “corsa alle colonie”.

Secondo altri questo gioco è nato, nella sua forma primitiva, nel 1898 grazie al reverendo newyorchese Frank Beal con il nome di “Paddle Tennis”, come attività ludica riservata in un primo tempo ai bambini. Il nome (paddle) deriverebbe dalla racchetta a piatto solido – paddle racquet (‘pagaia’) in lingua inglese. Per giocare si usava infatti una racchetta in legno pieno, mentre il campo era circondato di recinzioni metalliche.

In un’altra versione sulla storia del padel, il gioco deriverebbe invece dal Platform Tennis inventato attorno al 1920 da Fessenden Blanchard e James Cogswell a New York. I due desideravano giocare a tennis nel giardino di casa anche nel periodo invernale. Per questo decisero di installare un campo da tennis di dimensioni ridotte (mancava lo spazio per averne uno di dimensioni regolamentari) che avesse il pavimento sollevato rispetto al suolo

– da cui la “piattaforma” del nome – per consentire di installare, sotto di esso, un sistema di riscaldamento che evitasse l’accumulo di neve. Per evitare che la palla uscisse dal perimetro di gioco, fu aggiunta infine una recinzione sul bordo del campo.

Sempre la mancanza di spazio caratterizza anche l’ultima versione sulla nascita di questo sport, quella ufficialmente riconosciuta, secondo cui nel 1969 il mecenate messicano Enrique Corcuera , volendo costruire un campo da tennis nella propria abitazione, ma ritrovandosi dei muri proprio a ridosso dello spazio disponibile per creare il terreno di gioco, ebbe l’idea di considerare i muri come parte integrante del campo stesso. Corcuera poi coniò alcune regole per questa nuova attività – sulla falsariga di quelle già in uso nel tennis – e la chiamò “padel”. Ed è quindi questo il termine con cui il nuovo sport venne chiamato da parte del suo creatore storicamente riconosciuto.

La storia non finisce qui.

Qualche tempo dopo, Corcuera invitò a giocare a casa sua l’imprenditore spagnolo Alfonso Hohenloe il quale si entusiasmò a tal punto che al suo rientro a Marbella (1974) si fece costruire un campo nel suo circolo sportivo.

Curiosamente a Marbella (Spagna) erano soprattutto gli argentini a giocare. Molti di loro tornarono in patria e lì diffusero il Padel: in pochi anni, in Argentina, il gioco si diffuse al punto che milioni di persone – letteralmente – iniziarono a praticare questo sport facile e divertente, grazie anche ai molti campi pubblici costruiti.

Parallelamente all’Argentina anche in Spagna iniziò la diffusione di questo sport, che a differenza dei cugini sudamericani contava però un pubblico di personaggi famosi e di classi borghesi.

Il 25 luglio 1991 a seguito di questa diffusione internazionale venne costituita a Madrid la Federazione Internazionale di Padel. Fu il primo grande passo per organizzare un primo circuito internazionale basato su un vero regolamento del gioco.

Si dice “padel”. Ma allora da dove arriva il termine “paddle”?

Abbiamo visto che il termine Padel è stato utilizzato sia dal fondatore di questo sport sia tutt’ora dalla federazione internazionale che regolamenta il gioco – la International Padel Federation.

Il termine “paddle” nasce da una storpiatura del termine originario – che, effettivamente, non ha alcun significato. Questa storpiatura probabilmente si è verificata perché “paddle”, nella lingua anglosassone ha il significato di “pagaia”, che ricorda vagamente la forma della racchetta in uso in questo sport (molto diversa da quella da tennis).

La federazione italiana che si occupa ufficialmente del padel è la Federazione Italiana Tennis – FIT , che è l’organo di governo di questo sport dal 2008. Come altre federazioni nate in tutto il mondo, pur adottando il regolamento originale riferito al gioco padel, lo definisce paddle e spesso dunque i due termini finiscono col confodersi.

Quindi… Come chiamarlo?

In conclusione: potete chiamarlo padel (il nome ufficiale dato dall’ideatore del gioco) o paddle (la variante diffusa dagli anglofoni). In entrambi i casi non sbaglierete.

State certi invece che questo sport capace di conquistare decine di migliaia di persone solo in Italia nell’ultimo anno, saprà entusiasmarvi grazie un gioco divertente e amichevole, che può essere praticato da persone di diversa età, sesso, condizioni tecniche e fisiche e, soprattutto, richiede una spesa minima, quindi accessibile davvero a chiunque.

Perché tutto questo interesse?

Sono ben 10mila gli italiani che si sono appassionati a questo sport e il numero è destinato a crescere.

«In Spagna il gioco è molto popolare – spiega Gianfranco Nirdaci, coordinatore nazionale di questa disciplina sportiva all’interno della Federazione italiana tennis, in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore. – ma in Europa subito dopo ci siamo noi e i nostri trend di crescita sono veramente più alti».

Uno sport che ultimamente sta coinvolgendo sportivi del calibro di Novak Djokovic , vincitore di tredici slam in carriera ultimo dei quali Wimbledon 2018; Roberto Mancini, attuale Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, che a Guerin Sportivo dichiara che oggi non potrebbe farne a meno di giocarci, Francesco Totti che si è talmente appassionato da farsi costruire un campo nel proprio giardino di casa e tanti altri…

È uno sport che a differenza del tennis è molto più facile da imparare e ha tempi di gioco più veloci e divertenti.

È una disciplina vantaggiosa per tutti gli sportivi: può essere una valida attività motoria senza movimenti aggressivi, adatta per tenersi in forma e nello stesso tempo può essere anche semplicemente un’occasione di incontro e di “ritrovo”. Per quanto riguarda i campi invece, essi sono sia all’aperto che indoors, quindi praticabili tutto l’anno.

 

Padel o beach tennis? Differenze, regole, benefici

Il boom del padel, sport che abbina divertimento e socializzazione, conferma la sempre più crescente voglia divertirsi con la racchetta in mano. All’aperto o indoor, tutte queste attività portano benefici fisici e mentali. Comunemente pensati come simili, padel tennis e beach tennis sono varianti ben distinte. Perché giocare a padel e perché giocare a beach tennis? Rispondiamo alla domanda passando al setaccio analogie, differenze, vantaggi e svantaggi.

 

Padel vs beach tennis: superfici e attrezzature

Padel tennis e beach tennis sono adatti a tutti, ma permettono di scegliere in base ai gusti. Le differenze possono indirizzare la scelta tra diventare giocatori di padel o di beach tennis. Una cosa non esclude l’altra, ma è meglio conoscere le peculiarità di ciascuno per capire dove indirizzarsi. La prima differenza riguarda il campo:

 

Campo da beach tennis

Il campo da beach tennis deve avere questi requisiti:

· Rettangolo lungo 16 metri e largo 8 metri per le gare di doppio. Largo 4,5 m per le gare di singolare

· Il campo è diviso da una rete sospesa a una corda o cavo metallico, che passa al di sopra o è attaccata a due pali, ad altezza minima di 1,70 metri

· Le linee del campo sono larghe da 2,5 cm a 5 cm, eccetto le linee di fondo che possono essere larghe fino a 10 cm

· La superficie di gioco è formata da sabbia livellata, piana e uniforme per quanto possibile, senza sassi, conchiglie o altri oggetti irregolari. Non deve costituire alcun pericolo di danno per i giocatori

 

Campo da padel

I campi di padel devono invece rispettare questi parametri:

· Rettangolo lungo 20 metri e largo 10 metri (misure interne), con una tolleranza dello 0,5%

· Il rettangolo è diviso a metà da una rete, a entrambi i lati della quale, parallele ad essa e a una distanza di 6,95 metri, sono tracciate le due linee di battuta

· La rete ha una lunghezza di 10 metri e un’altezza di 88 centimetri al centro e 92 centimetri alle estremità, con una tolleranza massima di 0,5 centimetri

· Tutte le linee sono larghe 5 cm

· Il campo è recintato per tutta la sua estensione. Nella recinzione si combinano zone costruite con materiali che consentono un rimbalzo regolare della palla e zone di rete metallica dove il rimbalzo è irregolare

· La superficie del campo può essere di conglomerato poroso, di cemento, di materiali sintetici o di erba artificiale, purché il materiale consenta il rimbalzo ed eviti il ristagno dell’acqua. Il colore deve essere verde, azzurro o terracotta, o loro varianti di tono, e deve essere diverso dal colore delle pareti. Il colore nero è accettabile solo in impianti al chiuso

 

Palle di gioco

Come visto padel e beach tennis presentano differenze già nelle misure del terreno di gioco. Per quanto riguarda l’attrezzatura di gioco, invece, queste sono le regole per le palle da beach tennis:

La palla può avere colore arancio e giallo o giallo con un bollo arancio

Deve avere un diametro compreso tra 6 e 6,86 centimetri

La palla deve avere un peso compreso tra 36 e 46,9 grammi

Per le palle da padel, queste devono avere:

Una sfera di gomma con superficie esterna di colore bianco o giallo

Il diametro varia tra 6,35 e 6,77 cm

Il peso varia tra 56,0 e 59,4 grammi

Il rimbalzo deve essere compreso tra 135 e 145 centimetri, se lasciata cadere su una superficie dura da 2,54 m

 

Racchette da padel e da beach tennis

Racchette da padel e da beach tennis? Occhio alle differenze. La racchetta beach tennis da utilizzare in competizioni ha:

La superficie di battuta non può superare 30 cm in lunghezza e 26 cm in larghezza

La racchetta non deve superare la lunghezza di 50 cm, dall’inizio del manico al termine della testa. La testa non deve superare in larghezza 26 cm

Lo spessore tra le due superfici d’impatto deve essere costante e non deve superare 38 mm

Fori maggiori di 13 mm di diametro non possono estendersi oltre i 40 mm dal bordo della racchetta

Una racchetta da padel omologata per giocare, invece, presenta queste caratteristiche:

Si compone di due parti: testa e manico. Il manico ha misure massime di 20 cm (lunghezza) e 5 cm (larghezza). La testa ha lunghezza variabile. La sua larghezza massima è di 26 cm e lo spessore massimo di 3,8 cm

La superficie della battuta è forata da un numero indefinito di buchi circolari con diametro da 9 a 13 mm ciascuno

La superficie di battuta, uguale nei due lati, deve essere piana, liscia o rugosa

La racchetta deve avere una corda o cavo non elastico che la unisca al polso del giocatore come protezione per incidenti

 

Beach tennis o padel? Regole da memorizzare

Ripassati i principi basilari dei due sport, è giunta l’ora di rispondere alla fatidica domanda: come si gioca a padel tennis? Come si gioca a beach tennis? Le regole padel più importanti da conoscere riguardano battuta, risposta e punteggi. Per quanto riguarda la battuta, il battitore padel:

· Per effettuarla, deve far rimbalzare la palla sul terreno dell’area di battuta in cui si trova

· Non deve toccare con i piedi la linea di battuta

· Deve far passare la palla sopra la rete, nel riquadro di battuta opposto diagonalmente nell’altro lato del campo, facendo sì che il primo rimbalzo avvenga entro le linee che lo delimitano

Qui le differenze tra padel e beach tennis sono notevoli. Nel beach tennis, infatti:

· Il battitore deve lanciare la palla con la mano in qualsiasi direzione e colpirla con la racchetta prima che tocchi il suolo

· Durante l’esecuzione della battuta, il battitore può stare in qualunque punto dietro la linea di fondo

Come visto, insomma, due sono le distinzioni: nel padel la palla deve toccare il suolo prima di essere battuta, mentre nel beach tennis va colpita al volo. Inoltre nel primo caso la battuta va eseguita in diagonale (da destra verso sinistra o viceversa), mentre nel beach tennis non esistono regole in tal senso. Per quanto concerne la ribattuta, invece, nel padel è obbligatorio che la palla effettui il primo rimbalzo nella metà di campo opposta e chi ribatte non può farla rimbalzare una seconda volta. Nel beach tennis, invece, la ribattuta può avvenire anche prima del primo rimbalzo.

Perché l’intimo tecnico sportivo è indispensabile per fare sport. … Ecco perché è importante che sia termico, traspirante, in grado cioè di allontanare l’umidità verso l’esterno evitando che si accumuli sulla pelle, e antisudore, al fine di rendere l’allenamento degli sportivi ottimale.27 dic 2018